Comunicazione a LA 7 in merito a Garibaldi
I sottoscritti Presidente Riccardo Marangio ed avv. Stefano Bouché, nato a Napoli il 18.03.1980, ivi domiciliato alla via Francesco Cilea n. 265B, telefono mobile 3334317504 e telefono fisso 081.191.39.769, anche nella propria qualità di Segretario Generale del Movimento “Lupi del Sud”, Partito Meridionalista e Portatore di interessi collettivi e diffusi della Comunità “Meridionale” della penisola italiana.
Espongono quanto segue:
ovvero che durante la trasmissione andata in onda, su LA7, il 15.11.2023, condotta dal sig. Aldo Cazzullo, denominata “Una giornata particolare – Garibaldi, la spedizione dei mille”, nonché sull’articolo apparso sul giornale Corriere della Sera, del 16.11.2023, a firma del sig. Aldo Cazzullo, sono state trasferite nozioni il cui contenuto con la presente dobbiamo con decisione stigmatizzare.
Senza nulla togliere al diritto ad avere idee diverse, anche se quando sono così divergenti dalla realtà storica effettuale ed acclarata onestamente determinano un approccio comprensibilmente più complesso, non si può non stigmatizzare che davvero è incomprensibile digerire affermazioni che portano a dipingere Giuseppe Garibaldi come un “eroe romantico” venuto a liberare il Meridione di Italia dai perfidi Borbone accogliendo addirittura il “grido disperato di un popolo”.
Non ne possiamo più!! Veramente … … … e Vi invitiamo, con la massima cortesia e lealtà, a mettervi seriamente in testa che non solo la ricostruzione storica non è questa certamente nonostante i tentavi di persone che continuano a dimenarsi, in una maniera che riteniamo piuttosto goffa, magari argomentando che quasi grazie all’ignoranza di massa, al digitale, ha vinto il mito, presunto-non esistente secondo tale ricostruzione, neoborbonico: il punto è che i fatti storici, e non certo la propaganda risorgiletame, sono inoppugnabili, piaccia o meno!!
Davvero non ci interessa se alcuni soggetti si sentano magari traumatizzati perché hanno imparato storielle inventate per legittimare la vittoria dei vincitori, nel nostro caso violenti ed usurpatori, per cui ora sono sconvolti quando il velo della verità viene tranciato di netto e senza troppi indugi!!
Ci teniamo a far presente che fino a che avremo alito di vita ricorderemo a tutti la verità e cioè che il popolo MERIDIONALE, nel 1861, è stato selvaggiamente depauperato e violentato: la cosa più terribile è che in qualche maniera purtroppo continua ad esserlo!!
Basta, pertanto, con narrazioni distorte e già abbondantemente smentite: sono aneddoti, tra le altre, che potrebbe trovare qualche giustificazione se venissero da chi si occupa poco e male di storiografia, ma non da chi ha inondato la collettività di libri sull’argomento, pur non avendone i titoli: basta con il portare avanti dogmatismi fondati su credenze stratificate in 162 anni e non già su avvenimenti storici precisi: si tratta di raccontini che hanno da tempo, fortunatamente, perso ogni credibilità e che non vogliamo siano più riproposti!!
Noi MERIDIONALI siamo stufi se non si fosse capito: siamo anche stanchi di quel sottile razzismo che traspare dai racconti, fandonie portate avanti per dileggiare, come se non
bastasse, persino la memoria di soldati morti per difendere la propria Patria: si fa riferimento ai soldati meridionali i quali sarebbero stati trascinati loro malgrado in una guerra per cui la sentenza conseguenziale è la delegittimazione di chi li ricorda perché in fondo “… … … come fai a discutere con chi trasforma quattro cadaveri(sic!) trovati a Fenestrelle in quattromila, anzi che dico, in quarantamila … … …”.
Ebbene se questo si domanda Cazzullo nell’articolo pubblicato dal Corriere della Sera, noi COMUNITÀ IDENTITARIA – ebbene sì, siamo in tanti e consumiamo, siamo utenti del mercato, non dimenticatelo mai, siamo professionisti, anche imprenditori, pubblici dipendenti e molto altro ancora – invece ci chiediamo come sia possibile che lavorino con la emittente La7, con il Corriere della Sera persone che ancora pensano ed argomentano in maniere del tutto desueta, in un modo, inoltre, dal quale ci sentiamo non solo profondamente offesi -ebbene ci troviamo dinanzi all’ennesimo stupro della nostra storia – ma dinanzi al quale siamo estremamente preoccupati perché i nostri ragazzi, i nostri anziani, noi tutti non vogliamo più imbatterci, anche solo per caso, in così tanta distorcente informazione.
Si ripropone qui di seguito la perfetta argomentazione, condivisa sui maggiori social, di una nostra compatriota, imprenditrice ed autrice, Annamaria Pisapia, al fine di sottolineare, ancora una volta il nostro enorme disappunto, per l’articolo comparso sul Corriere della Sera, di cui in allegato, sempre di tale Aldo Cazzullo: disappunto che certamente non si concretizzerà in una alzata di spalla ovvero in un nobile laissez faire … … … non staremo più a vedere ed a subire, abbiamo perso troppo; “… … … Per continuare il “gioco” dei paragoni, mi viene da chiederle: come si fa a discutere con chi parla di mille garibaldini anziché di decine di migliaia che viaggiavano con munizioni e armi, di cui molte donate anche da Samuel Colt, su navi messe a disposizione da William de Rohan e battenti bandiera americana? Come si fa a parlare con chi trascura di menzionare la importante raccolta fondi “un milione di fucili” (“Garibaldi funds for the Unity of Italy”), promossa dallo stesso Garibaldi, a cui parteciparono paesi come Irlanda, America, non vi era città che non la promuovesse, e Inghilterra (al parlamento inglese il deputato Mc Guire e il deputato Mc Mahon non mancarono di far rilevare la grave violazione della legge che vedeva il sostegno del governo inglese alla cospirazione di Garibaldi contro uno stato alleato)? Continuando con i paragoni, sia la dinastia dei Borbone, proprio come quella dei Savoia avevano origini francesi e anche su questo punto trova naturale passare al lettore un messaggio fuorviante, che è poi il nucleo fondante della favola risorgimentale: il grido di dolore (uno slogan partorito dalla mente di Cavour che lo aveva inserito nel discorso pronunciato da Vittorio Emanuele II alla Camera dei Deputati nel 1859, preparato mesi prima, a cui Napoleone III aveva aggiunto alcuni passaggi), per cui vennero a liberarci dal giogo straniero. Per finire con i paragoni, non manca di tirare in ballo le cannonate dei Borbone ai siciliani (il riferimento all’appellativo di “re bomba” è sottinteso), fatti che sono stati ridimensionati negli ultimi anni, e trascura di citare il “re galantuomo” che mise a ferro e fuoco Genova, con cinquecento cannoneggiamenti, non risparmiando neanche l’ospedale Pammatone che conserva ancora i segni nelle mura. E non ricorda neanche di citare le soavi parole da parte di quel galantuomo all’indirizzo dei genovesi insorti, che egli definì “vile e infetta razza canaglia”. Parafrasando la sua conclusione: certo, non attribuire i guai di quell’area a Sud della penisola italica a Garibaldi, Cavour e Vittorio Emanuele, contribuendo ad alimentare pedissequamente la retorica risorgimentale (Oltre che fornire carburante per alimentare una politica colonialista) del “erano bravi, belli, buoni, ardimentosi e… vennero a liberare quei brutti, sporchi e cattivi dei meridionali”, è una magra consolazione. Ma sono sicura che di questo lei ne sia completamente consapevole … … …”.
Non vogliamo ulteriormente dilungarci anche perché oramai non ci sono parole per descrivere l’imbarazzo e l’offesa di certi comportamenti che non solo sono stati trovati di pessimo gusto ma che denotano un atteggiamento definibile di “due pesi e due misure”: dobbiamo interpretare la fattispecie in senso lato come l’ennesimo tentativo di sdoganamento di offesa alla popolazione “Meridionale” che, in qualche maniera, meriterebbe addirittura la sorta difficile che vive??!!
È troppo!! Non è così e, a questo punto, ribadiamo noi che il Meridione è in tale situazione di depressione perché è stato ridotto in uno Stato di Colonia interna da oltre 150 anni dai fratellastri italiani, pseudo – liberatori.
È chiaro che non vogliamo più vivere così, non alimenteremo il giogo coloniale: non ci piacciamo? Bene, la strada per la separazione esiste, naturalmente all’interno della Unione Europea e del mondo occidentale di cui facciamo legittimamente parte come storia e tradizione.
Nel frattempo però di più importanti decisioni ed evoluzioni politiche, cui, come Movimento Lupi del Sud ci auspichiamo di contribuire a verificarne, e dimostrarne, la fattibilità, chiediamo di evitare di offenderci ulteriormente e quindi la presente comunicazione ha lo scopo di porre, all’attenzione di tutti gli Organi deputati, nessuno escluso, affinché venga analizzato, con doveroso scrupolo, tutto l’intervento del sig. Aldo Cazzullo, tanto in televisione quanto sul Corriere della Sera: occorre verificare quanto esposto poiché accadimento attinente a vicende di interesse comune e della collettività, o almeno di parte della medesima, meritevoli di piena tutela così che vengano effettuate le opportune indagini e valutata la sussistenza di eventuali profili di rilevanza giuridica, nessuno escluso, in relazione agli specifici fatti dedotti.
Per tutto quanto sin significato, esposto e motivato, i sottoscritti, Riccardo Marangio, Presidente dei Lupi del Sud Riccardo Marangio, ed avv. Stefano Bouché, come sopra identificato,
CHIEDONO, A TUTTI I SENSI ED EFFETTI LEGGE
che i soggetti interessati e gli organi deputati vogliano disporre gli opportuni accertamenti in ordine ai fatti esposti in narrativa, valutando la possibilità di determinare un incontro di confronto tra esperti della materia, come ben suggerito dal prof. Gennaro De Crescenzo, appartenenti ai diversi punti di vista sul caso in questione.
Si resta in attesa di un riscontro urgente e di essere resi partecipi, a tutti i sensi ed effetti di legge, sugli esiti della fattispecie.